“Mai perdere la speranza per arginare l’attività degli istituti di recupero credito”. Lo afferma l’avvocato mazarese Antonio Bonanno, alla luce di una recente sentenza ottenuta dal Tribunale di Marsala, che ha dato ragione ai suoi assistiti, debitori per circa 500mila euro nei confronti di una società di recupero credito del Nord Italia.
Una società marsalese operante nel settore vinicolo, infatti, aveva stipulato un mutuo con una banca, mettendo a garanzia un immobile di proprietà di una sua familiare. Purtroppo, non riuscendo a far fronte ai pagamenti, l’imprenditore marsalese era caduto in una grave situazione debitoria, nella quale era rimasta coinvolta anche la sua garante di ipoteca. Come spesso capita, il credito era stato successivamente ceduto dalla banca ad una società di recupero credito veneta, che ben presto aveva deciso di agire contro i due morosi marsalesi. Una situazione difficilissima per l’imprenditore, che nel frattempo aveva anche chiuso la sua attività. Poi, la scelta vincente di rivolgersi ai due legali Bonanno e Messina, esperti in diritto bancario, che hanno deciso di prendere in mano la delicata questione debitoria, rivolgendosi al Tribunale di Marsala chiedendo, fra le altre, che la società di recupero credito di dimostrasse correttamente la titolarità del titolo acquistato dalla banca. Una richiesta che è stata determinante in tribulale per vincere la causa. E così dopo due anni, il Tribunale di Marsala, presieduto dal dott. Antonino Campanella, con sentenza n.84 del 17 febbraio 2025, ha accolto l’opposizione promossa dalla parte mututaria e dalla datrice di ipoteca contro l’ atto di precetto notificato a cura della cessionaria del noto istituto di credito, annullando l’intimazione di pagamento precisamente di 489.445,46 euro.
“E’ stata una grande soddisfazione professionale” – hanno dichiarato i legali della parte opponente, ossia gli avv.ti Antonio Bonanno del Foro di Marsala e Luigi Giacomo Messina del Foro di Trapani. “Siamo riusciti a convincere il Giudice di Marsala ad avallare la nostra tesi difensiva in merito alla mancanza di prova della titolarità del credito, frutto della presunta cessione, che veniva dimostrata in modo del tutto generica ed in contrasto con il principio dell’onere della prova previsto per Legge.
Tale positiva sentenza si aggiunge ad altri provvedimenti giudiziali, sempre vinti dai due studi legali Bonanno e Messina, divenuti oramai nel tempo importanti punti di riferimento del trapanese per le risoluzioni di controversie bancarie.