Il caso degli oltre 3.300 esami istologici non refertati tempestivamente dall’Asp di Trapani ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo alla gestione dell’Azienda sanitaria. I ritardi, le omissioni e la mancanza di comunicazione da parte della dirigenza, che ha portato a tempi di attesa fino a otto mesi per alcuni pazienti, sono stati oggetto di un’inchiesta condotta dagli ispettori regionali. Un report, inviato al governatore Schifani, ha evidenziato sette principali contestazioni contro l’Asp di Trapani.
Tra le principali criticità emerse, si segnala la nomina tardiva del direttore sanitario e la mancata adozione di misure per migliorare il servizio, come la centralizzazione delle attività di anatomia patologica. Inoltre, il personale addetto alla refertazione, sotto dimensionato rispetto agli standard, non ha rispettato i target annuali di diagnosi. Le carenze organizzative e la gestione inefficace delle pratiche istologiche hanno aggravato ulteriormente i ritardi.
L’indagine ha suscitato l’interesse anche del Ministero della Salute, che invierà ispettori in Sicilia per fare chiarezza sulla questione. La vicenda è emersa pubblicamente a gennaio, dopo una interrogazione parlamentare che ha portato alla luce il caso di una paziente a cui fu consegnato il referto con un ritardo di otto mesi, quando il tumore era già al IV stadio.