Quella dell’ex Belice Ambiente sembra una storia senza fine. Si apre un altro capitolo riguardante i dipendenti che ancora sono in carico alla società fallita e che non hanno avuto il passaggio alle Srr. Si tratta di 52 unità (inizialmente erano 55) che nel mese di gennaio del 2017 hanno ricevuto la lettera di licenziamento da parte del curatore fallimentare della società, il dottore Giuseppe Lentini del tribunale di Sciacca, ma che sono rimasti in sospeso per sentenze non passate in giudicato. Nella riunione che si terrà in Prefettura il prossimo 4 aprile, si discuterà anche della loro sorte. Di questi 52 dipendenti, 46 sono transitati direttamente a società private che lavorano nella raccolta di rifiuti nei diversi comuni, mentre 6, addetti agli impianti (Polo tecnologico di Castelvetrano, discarica di Campobello di Mazara ed altro) vi hanno continuato a lavorare per conto del curatore fallimentare per la salvaguardia degli stessi impianti. Il curatore però il 18 marzo scorso ha comunicato ai sei che non aveva più bisogno del servizio e pertanto, dal 19 marzo scorso si sono ritrovati disoccupati e sono andati già ad iscriversi all’ufficio collocamento come disoccupati. Ma la matassa è ingarbugliata. Sembra che questi sei lavoratori non possono avere il passaggio alla Srr Trapani Provincia Sud perché questa società consortile non avrebbe impianti e pertanto il commissario della Belice Ambiente, Sonia Alfano, non potrebbe assumerli come addetti a questo particolare lavoro. Questi sei lavoratori però sostengono che i comuni aderenti alla Srr gli impianti li hanno, come per esempio, isole ecologiche, centri di raccolta ed altro ma per l’Alfano questi non sarebbero impianti. Uno dei sei, Diego Pipitone, non ci sta. “I fregati – dice – siamo noi sei perché gli altri lavorano ed aspettano di essere assorbiti dalla Srr mentre noi, addetti agli impianti, siamo stati licenziati e siamo disoccupati. Nella riunione che ci sarà in Prefettura i sindacati devono portare alla luce questo problema che penalizza sei lavoratori e le loro rispettive famiglie. Non mi sembra giusto che tutti i dipendenti dell’ex Belice Ambiente lavorano per conto della Srr e in ditte private collegate e noi sei siamo rimasti senza lavoro”. A proposito del fallimento della Belice Ambiente sembra che nel mese di Maggio il curatore concluderà le udienze riguardanti le passività dove figurano gli stipendi arretrati dei dipendenti (dai 5 ai 10 mesi) e le rispettive liquidazioni, quindi aprirà la pagina delle attività in cui figurano i debiti consistenti degli 11 comuni soci, nel frattempo il curatore ha già venduto alcuni mezzi della società.
Salvatore Giacalone
(nella foto la sede della Belice Ambiente di Santa Ninfa)