L’opposizione, dopo aver elencato alcuni dei precedenti penali, per reati anche gravi, di Giglio (si va dal furto alle lesioni personali, dalla resistenza a pubblico ufficiale alle molestie), ha anzitutto chiesto al sindaco se l’amministrazione e gli uffici del Comune sono a conoscenza dei precedenti penali del titolare della «Blitz servizi postali». Poi ha chiesto se, «qualora l’amministrazione e gli uffici ne fossero a conoscenza, se tali precedenti penali, con le relative condanne definitive, siano o meno ostativi a contrarre con la pubblica amministrazione».
I consiglieri hanno quindi ricordato che l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, «ha chiarito che ai fini della partecipazione alle gare per l’affidamento di appalti pubblici sono richiesti dalla legge (nello specifico dall’articolo 80 del Codice dei contratti pubblici) requisiti generali di moralità, che spetta alla stazione appaltante verificare, accertando l’integrità e l’affidabilità del concorrente». La stessa Anac ha altresì sottolineato che «costituisce motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura d’appalto o concessione, la condanna con sentenza definitiva o un decreto penale di condanna divenuto irrevocabile». Di condanne sul groppone, Giglio ne ha infatti svariate: nel 2022 è stato peraltro raggiunto da una ordinanza del magistrato di sorveglianza di Trapani che ne aveva disposto la libertà controllata.
In sostanza, è stato il senso del ragionamento dell’opposizione, il dirigente, seguendo la legge, avrebbe dovuto motivare l’atto di affidamento di un servizio pubblico ad un soggetto gravato da precedenti penali; passaggio che invece il dirigente non ha fatto.